Prevenire i disturbi muscoloscheletrici
nei posti di lavoro.
Una campagna europea, nazionale, milanese
Inverno 2001 Anno quinto n. 1
I disturbi muscoloscheletrici, causati da errate modalita' di organizzazione del lavoro, da ritmi di lavoro serrati, da postazioni di macchine e strumenti di lavoro inadeguate comportano nella popolazione lavorativa europea danni alla salute sempre piu' diffusi e gravi.
Sono presenti in tutti i settori lavorativi. In base ai differenti tipi di attivita' svolta, emergono diversificati fattori di rischio, e differenti tipi di disturbi e danni, che possono coinvolgere arti superiori, collo, schiena. Si calcola che complessivamente oltre il 40% di lavoratrici e lavoratori in Europa sia esposto a questi rischi e che circa il 17% sia gia' affetto da disturbi invalidanti di diversa gravita'.
Per questo la Ces ha sviluppato nel 1999 e nel corso del 2000 una forte campagna europea, intitolata 'la tensione cresce in Europa', e la Commissione europea ha dedicato la settimana europea per la salute e sicurezza del lavoro, svoltasi in ottobre, a questi problemi, lanciando lo slogan 'volta le spalle ai disturbi muscoloscheletrici'.
Cgil-Cisl-Uil nazionali hanno dedicato un'apposita sessione della Conferenza unitaria degli Rls, svoltasi in settembre a Modena, alla discussione di questo tema, proponendo una campagna di sensibilizzazione, informazione, formazione e azione in tutti i posti di lavoro.
I rischi muscoloscheletrici su cui piu' si concentrano le campagne in corso, sono quelli derivanti dai movimenti ripetitivi degli arti superiori. Non essendo ancora oggetto di una normativa specifica (come invece i rischi da movimentazione manuale di carichi e da utilizzo dei videoterminali), si tralascia di considerarli nelle valutazioni dei rischi, nell'attivita' dei medici competenti aziendali, e degli altri soggetti di prevenzione. Eppure comportano grandi sofferenze per chi e' costretto a subirli in silenzio, perdita di produttivita' per le aziende, costi sociali elevati.

I disturbi principali derivanti da attivita' manuali ripetitive sono: dolori articolari (dita, polsi, gomiti, spalle) durante i movimenti nella fasi iniziali, poi anche a riposo; riduzione della funzione motoria negli stati piu' avanzati (mancanza di forza, caduta di piccoli oggetti dalle mani, riduzione del movimento articolare); persistenti formicolii agli arti superiori che compaiono frequentemente durante la notte, accompagnati anche da sensazioni di freddo o disturbi della sensibilita'.
Le patologie che ne derivano comprendono: tendiniti di spalla, mano e avambraccio; epicondiliti, sindrome del tunnel carpale, borsiti, cisti tendinee.
I lavori manuali che comportano operazioni veloci e ripetitive vengono assegnati perlopiu' alle donne, perche' ritenute piu' abili e veloci degli uomini per questo tipo di attivita'.
Il Gruppo donne-salute-lavoro dei sindacati milanesi, che comprende sindacaliste, Rls ed esperte dei servizi di prevenzione pubblici e privati milanesi, ha svolto, col supporto di Epm-Cemoc della Clinica del Lavoro di Milano e con la collaborazione delle Asl, un'indagine in 9 aziende dell'area milanese. Le Rls, coinvolte in prima persona, hanno fatto emergere e valutare questi rischi, fatto denunciare le malattie professionali riscontrate, Ed hanno fatto adottare alcune soluzioni migliorative coinvolgendo lavoratrici e lavoratori. Non tutto e' ancora risolto, ma questo esempio, anche per il metodo di lavoro adottato, ha portato a risultati utilizzabili anche a livello piu' generale.
Oggi, grazie al lavoro degli esperti in materia e alle campagne gia' attuate, esiste piu' conoscenza e piu' disponibilita' di cooperazione in vari ambiti e a diversi livelli, istituzionali e datoriali. Molto lavoro resta da fare, da parte di tutti. Come Rls occorrera' far emergere e ben affrontare anche questa problematica in ogni realta' lavorativa dove e' presente il rischio.
E' necessario portare ogni soggetto aziendale di prevenzione a considerare e valutare anche questi fattori di rischio, operando secondo i principi e le soluzioni di prevenzione definiti dal Dlgs. 626 agli articoli 3 e 4, oltre che dai titoli III, V e VI.
Anche l'Inail sta migliorando il proprio operato per il riconoscimento di queste malattie professionali e sono allo studio procedure per un loro riconoscimento automatico.

Compilate e restituite il questionario
E' uno strumento utile per comprendere l'esistenza o meno di questi problemi nelle realta' lavorative. Sulla base delle risposte prenderemo contatto con voi per discutere di un percorso di lavoro comune e degli altri strumenti necessari per darvi adeguati supporti.

I riferimenti Cgil-Cisl-Uil sono:
Cgil, Marta Garotta e Carlo Casti, tel. 02-55025208, fax 02-55180256
Cisl, Marina Finardi e Emilio Gatti, tel. 02-20525214-218, fax 02-2043660
Uil, Michela Rusciano, tel. 02-671103408, fax 02-66713314

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