INDICE Primavera estate 2000 Anno quarto n. 1
IL RISCHIO CHIMICO
SCHEDA RILEVAZIONE INCIDENTI, RISCHI, ANOMALIE
IL RISCHIO CHIMICO
La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche comporta una serie di rischi potenziali da esposizione che possiamo definire Rischio chimico. Possiamo distinguerli in due grandi campi, che spesso sono contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro:

' rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni chimiche, lesioni oculari da contatto, avvelenamento, asfissia; ' rischi per la salute dovuti all'esposizione cronica a sostanze tossiche o nocive: malattie professionali quali per esempio silicosi, bronchite cronica, tumori.

La valutazione del rischio chimico in azienda segue il percorso classico della valutazione generale dei rischi che abbiamo piu' volte richiamato in questo giornale:
- ricostruzione del processo produttivo, delle fasi di lavorazione e delle singole operazioni lavorative che vengono svolte;
- analisi delle condizioni operative in cui si svolge il processo chimico (temperature, pressioni, ecc.);
- identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze chimiche (definire quali e le loro caratteristiche);
- descrizione dell'ambiente (volumetria, configurazione degli spazi, ecc.);
- identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte;
- identificazione delle zone in cui si opera e del tempo di permanenza nelle singole posizioni di lavoro;
- monitoraggio dell'esposizione alle sostanze;
- giudizio e stima soggettiva dei lavoratori esposti al rischio.

L'identificazione delle fasi lavorative in cui avviene l'esposizione e' fondamentale per individuare i prodotti pericolosi e i tempi di esposizione dei singoli lavoratori e di conseguenza i metodi di monitoraggio piu' idonei a misurare correttamente l'esposizione stessa. Ricostruzione del processo produttivo, in questo caso, significa anche conoscenza delle trasformazioni chimiche che avvengono negli impianti di produzione, quindi anche dei sottoprodotti normalmente presenti nei prodotti finiti e dei sottoprodotti che possono generarsi per cause accidentali (per esempio dovute a variazioni anomale delle temperature di reazione). Se e' fondamentale identificare quali sono i momenti in cui l'esposizione e' fisiologica, ovvero insita nelle modalita' normali in cui viene svolto il lavoro, l'esperienza ci insegna che le variabili incidentali, i fuori norma, gli eventi imprevisti possono essere numerosi e incidere in maniera notevole sulla esposizione, pertanto vanno previste e messe in atto misure idonee a evitarli, in sostanza una buona stima dei rischi chimici non puo' essere effettuata sulla normalita' teorica, bensi' deve tener conto della gestione reale degli impianti e delle macchine. A questo proposito segnaliamo l'importanza di memorizzare quotidianamente anomalie tecniche, casi avvenuti, perdite accidentali, con un duplice obiettivo, quello di analizzarne le cause per rimuoverli e quello di avere elementi per misurare la deviazione dalla normalita' (vedi scheda). L'esperienza soggettiva dei lavoratori e' indispensabile per avere un quadro realistico della situazione.

Le sostanze e i preparati
Per quanto riguarda le sostanze (prodotti chimici ben definiti) e dei preparati (miscele fisiche di piu' sostanze), una guida alla valutazione del rischio e' determinata dal livello di conoscenze e informazioni conosciute.

La scheda di sicurezza
Ogni produttore e' obbligato a fornire una scheda di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi che contiene, per legge (Decreto Legge 52/97 e D.m. 4/4/97), una serie di informazioni:
- identificazione della sostanza o del preparato e della societa'/impresa; - composizione/informazioni sugli ingredienti; - identificazione dei pericoli; - misure di primo soccorso;
- misure antincendio;
- misure in caso di fuoruscita accidentale;
- manipolazione e stoccaggio;
- controllo dell'esposizione/protezione individuale;
- proprieta' fisiche e chimiche;
- stabilita' e reattivita';
- informazioni tossicologiche;
- informazioni ecologiche;
- considerazioni sullo smaltimento;
- informazioni sul trasporto;
- informazioni sulla regolamentazione;
- altre informazioni.

L'etichettatura
Il fornitore e' inoltre obbligato a munire ogni contenitore (bottiglia, fusto, sacco) di una etichetta che deve riportare ben chiare le seguenti informazioni:
- denominazione della sostanza o del preparato - nome chimico delle sostanze presenti nel preparato
- la lettera 'R' indicante i rischi specifici e la lettera 'S' indicante i consigli di prudenza
- il quantitativo del contenuto
- nome e indirizzo del responsabile dell'immissione sul mercato

L'individuazione della priorita' d'intervento
Per ogni sostanza chimica deve sempre valere il principio di ridurre al minimo possibile l'esposizione. Premesso cio', la lettura delle schede, se costruite con dati tecnici aggiornati, permette di individuare le priorita' cui deve essere data una risposta in termini di prevenzione. Cosi', se ci sono sostanze dalla tossicita' acuta, in misura elevata, dovranno essere predisposti adeguati sistemi di allarme e di protezione. Le sostanze cancerogene o mutagene dovranno essere sostituite o, in caso non sia possibile, utilizzate in un ciclo chiuso. Per le sostanze infiammabili, gli impianti elettrici dovranno essere muniti di dispositivi di sicurezza particolari (antideflagranti). In caso, comunque, permangano esposizioni a sostanze nocive, queste vanno misurate con idonee strumentazioni. I campionamenti possibili sono sostanzialmente di due tipi: ambientale o personale.

Il campionamento ambientale prevede di monitorare specificatamente alcune fasi lavorative per determinare la concentrazione delle sostanze che si diffondono nell'ambiente. Puo' essere realizzato con la finalita' di verificare la concentrazione di sostanze pericolose nell'ambiente in cui operano i lavoratori (nelle cabine di controllo, vicino alle macchine utilizzate), pero' e' piu' adatto a mettere a fuoco quali sono le fasi critiche di un processo lavorativo. In questo caso il campionamento ambientale si effettua prelevando l'aria vicino ai punti critici dell'impianto e durante i momenti critici (per esempio vicino alle pompe di carico prodotti, durante la fase di carico; vicino al punto di prelievo campioni, durante l'operazione). E' particolarmente utile per identificare le scelte di bonifica e successivamente per testarne l'efficacia.

Il campionamento personale si effettua prelevando l'aria attraverso un campionatore personale, indossato dall'operatore mentre svolge le sue mansioni (si tratta di una pompetta tarata che preleva quantita' note di aria nel tempo e fa assorbire gli inquinanti presenti nell'aria in idonei sistemi di fissaggio). E' piu' adatto quindi a misurare l'esposizione media del lavoratore alle diverse sostanze: permette di valutare il rischio, ma non aiuta a trovare soluzioni di miglioramento e prevenzione.

Questi per essere attendibili vanno ripetuti piu' volte.

Accanto al monitoraggio chimico, assume grande significato, dove possibile, il monitoraggio biologico, in quanto misura una effettive esposizione. Esso consiste nella misurazione di specifici indicatori biologici (in genere i metaboliti delle sostanze in uso) in campioni organici (sangue e urine in genere) prelevati nei momenti opportuni sul lavoratore (per esempio a fine turno).

La stima del rischio
L'esito delle misurazioni costituisce una prima base della valutazione dei rischi per l'esposizione a sostanze chimiche pericolose. Il parametro principale cui si fa riferimento e' il 'valore limite di soglia', ovvero la concentrazione (misurata in mg/m3 o in parti per milione, ppm) al di sotto della quale si ritiene che per la maggior parte dei lavoratori non sussistano rischi significativi per la salute. E' importante pero' chiarire alcuni aspetti su questo valore limite. Ha un valore solamente indicativo e viene valutato presumendo che il lavoratore sia in perfetta salute fisica (non si tiene quindi conto delle suscettibilita' personali). È un valore che ha subito nel tempo notevoli variazioni verso il basso in quanto il crescere delle conoscenze ha comportato un abbassamento drastico delle soglie. Per fare solo alcuni esempi: l'1.3 butadiene e' passato da una soglia di 1000 ppm a 2 ppm, il benzene da 10 a 1. Esistono valori limite di soglia, anche molto differenti tra loro, a seconda degli enti scientifici che li hanno emanati . Cio' e' quantomeno indice che la scienza medica tossicologica non ha, a oggi, elementi sufficienti e univoci in merito. Pur essendo codificati dei valori limite per alcune sostanze cancerogene (anche nell'ultima modifica al Dlgs. 626) e' scientificamente provato che il rischio cancerogeno e mutageno e' di tipo probabilistico, per cui in questo caso non esiste un valore di esposizione che si possa classificare come sicuro. La notevole incidenza di situazioni anomale che si possono verificare, comporta che i numeri cui ci si riferisce siano da valutare con molta circospezione. Spesso l'esposizione a sostanze e' multipla e qualche volta gli effetti non sono puramente additivi, ma comportano un aumento del rischio difficilmente valutabile.

In conclusione
A conclusione possiamo dire che la valutazione del rischio 'chimico' puo' essere efficacemente effettuata solo con un approccio interdisciplinare che mette insieme le conoscenze igienistiche, tossicologiche, sanitarie, quelle impiantistiche e le esperienze soggettive dei lavoratori (giudizio sulla 'rappresentativita' reale' delle misurazioni effettuate, sintomi di disturbi psicofisici attribuibili all'esposizione alle sostanze, identificazione delle possibilita' di miglioramento della situazione). Inoltre e' di particolare rilievo l'esigenza che queste competenze siano aggiornate frequentemente in quanto le conoscenze sui rischi chimici sono in continua evoluzione, cosi' come devono essere aggiornate e continuamente migliorate le misure per ridurre ai minimi termini il rischio.

SCHEDA RILEVAZIONE INCIDENTI, RISCHI, ANOMALIE
EVENTI:
Infortunio - Non applicazione procedure
Malattia Non applicazione norme
Anomalie tecniche
Altro (specificare)
Descrizione Evento:
L'evento ha coinvolto: Reparto/Ufficio:
Lavoratori/lavoratrici: Macchinari: Sostanze/agenti:
turno: data: ora:
Causa:
Osservazioni:
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