INDICE |
Inverno 1998 |
Anno secondo n. 1 |
TEST DI GRAVIDANZA NELLE VISITE D'ASSUNZIONE,
PRIMA SENTENZA AVVERSA AL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE DI CASSAZIONE |
RUMORI FINALMENTE SOTTO CONTROLLO |
LA MORTE PER AMIANTO DEVE ESSERE SANZIONATA SENZA LIMITI DI TEMPO |
TEST DI GRAVIDANZA NELLE VISITE D'ASSUNZIONE,
PRIMA SENTENZA AVVERSA AL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE DI CASSAZIONE
20 gennaio: la Corte di Appello di Torino ha contraddetto la Cassazione condannando il presidente e due ex responsabili della Michelin che avevano sottoposto, in occasione di visite di preassunzione, alcune donne al test di gravidanza. Il pronunciamento della Cassazione (n.2635 dell'8/1/98) invece escludeva la responsabilita' penale nel caso di test di gravidanza e analisi per verificare consumi di droghe ad aspiranti lavoratrici e lavoratori. La sentenza 2635 aveva scatenato proteste in tutto il Paese. E' stata subito sconfessata dal padre dello Statuto dei lavoratori, Gino Giugni, nonche' dal procuratore aggiunto, presso la Pretura di Torino, Raffaele Guariniello. Insigni personalita' del mondo politico, prima fra tutte il ministro per le Pari opportunita' , Anna Finocchiaro, sono insorte contro la sentenza. Lo stesso hanno fatto le organizzazioni sindacali. |
RUMORI FINALMENTE SOTTO CONTROLLO
Dal 31 dicembre 1997 e' entrato in vigore il provvedimento che determina i valori limite per le sorgenti sonore. Il Consiglio dei ministri, con decreto del presidente del Consiglio, ha emesso un decreto, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.280 del 1°dicembre 1997. L'iter attuativo prevede che siano le regioni a predisporre, attraverso leggi apposite, l'attivazione per le singole amministrazioni comunali. Saranno previste aree protette (classe I), da individuarsi laddove esistono scuole e ospedali, nelle quali i limiti previsti sono 45 decibel per il giorno e 35 notturni. Nella classe II, di cui fanno parte aree urbane con scarse attivita' saranno ammessi rispettivamente 50 e 40 decibel. Il rischio e' che le amministrazioni inglobino gran parte del territorio nella classe terza o in quelle successive, ben piu' permissive. |
LA MORTE PER AMIANTO DEVE ESSERE SANZIONATA SENZA LIMITI DI TEMPO
E' sempre punibile la morte da amianto: anche per i casi piu' datati, quelli verificatisi in seguito a esposizione avvenuta negli anni 50/60, sussiste la responsabilita' del datore di lavoro. Lo ha stabilito la quarta sezione penale della Cassazione (pronuncia n.1685/97, riformando la sentenza della Corte d'appello di Torino, che aveva sancito la non punibilita' di tale comportamento in quanto al momento del verificarsi dell'evento dannoso, non era scientificamente dimostrato che le esalazioni dell'amianto provocassero il cancro. La Cassazione ha, invece, dato ragione al teorema accusatorio del procuratore aggiunto, Raffaele Guariniello, e alla sentenza di primo grado del pretore, Bruno Giordano. I giudici sostenevano infatti che anche se all'epoca non esisteva una coscienza della pericolosita' dell'amianto, trattandosi di un'attivita' che dava normalmente luogo alla produzione di polveri, "non esiste la prova che l'imputato datore di lavoro avrebbe dovuto fornire di essere stato esonerato dall'obbligo di munirsi di aspiratori". Da questo nasce la sua responsabilita' . |
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