RLS E APPLICAZIONE DELLA 626
Spunti di riflessione per la preparazione
di una piattaforma sindacale in materia di sicurezza del lavoro
Inverno 2001 Anno quinto n.1
EMERGENZA INFORTUNI
- morti sul lavoro: +5,8% Il 22 e 23 settembre scorsi, si sono svolti a Modena i lavori della prima conferenza nazionale unitaria degli Rls e degli Rlst, durante i quali e' stata discussa e presentata una piattaforma unitaria per "una strategia sindacale per la prevenzione nei luoghi di lavoro". Un appuntamento atteso che e' servito anche per fare un bilancio su quanto e' successo in questi primi 4/5 anni di applicazione del decreto 626/94. E anche per comprendere perche' il nostro Paese e' ancor oggi, fanalino di coda in Europa per numero di infortuni e morti sul lavoro, nonostante il dibattito e la grande attenzione suscitata dalle normative comunitarie. La conferma di una situazione preoccupante e' contenuta negli andamenti statistici piu' recenti, registrati dall'Inail, che segnalano un peggioramento della situazione. Nei soli primi 5 mesi del 2000 vi e' stato un incremento delle morti sul lavoro del 5,8% e un +2% del numero complessivo di infortuni, rispetto all'anno precedente. La situazione e' tanto preoccupante che di recente voci sempre piu' autorevoli sono intervenute per parlare di vera e propria emergenza degli infortuni. Dopo la conferenza di Genova del dicembre '99, nella quale il governo ha fissato in "Carta 2000" le tappe di un intervento ad ampio raggio, le dichiarazioni piu' importanti sono del presidente del consiglio Giuliano Amato che ha affermato: "abbiamo un tasso di insicurezza sul lavoro che e' incivilmente elevato per un Paese come L'Italia". Dello stesso tenore la dichiarazione del presidente dell'Inail Gianni Billia.

FORTE RITARDO CULTURALE DELLE IMPRESE ITALIANE
La necessita' di una riflessione tutta sindacale e' stata quindi doverosa. Anche alla luce del fatto che in molte realta' produttive i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza sono alla seconda generazione e il clima tra questi delegati non e' certo di grande soddisfazione. Le cause sono da ricercare in primo luogo nell'atteggiamento delle direzioni aziendali, che non hanno certo facilitato il compito degli Rls frapponendo una serie di ostacoli all'esercizio del loro mandato. In molte realta' si e' ancora all'anno zero. La situazione nel suo complesso sconta sicuramente il ritardo culturale delle imprese italiane, ma lo stesso sostegno delle istituzioni e del sindacato non e' stato all'altezza del compito e dell'attenzione che questa materia richiederebbe. Tutti problemi emersi molto bene nel corso della conferenza, il cui compito e' stato quello di farsi carico di tutte le difficolta' incontrate dagli Rls, per rilanciarne il ruolo, anche attraverso la costruzione di una piattaforma unitaria. Tra gli obiettivi indicati vi sono: l'estensione della presenza degli Rls e degli Rlst laddove non sono ancora stati eletti, il rafforzamento, il monitoraggio e i collegamenti organizzativi degli Rls con le strutture aziendali e territoriali del sindacato, una contrattazione e un sostegno normativo che agevoli il compito dei rappresentanti e dia loro una formazione continua.

CHE FARE
L'appuntamento del 22 e 23 settembre a Modena voluto dal sindacato e' dunque servito a dare delle indicazioni precise di mobilitazione su questo terreno e il punto centrale di questa mobilitazione e' il rilancio dell'iniziativa contrattuale sulla salute a livello aziendale.

IL RUOLO DEL SINDACATO A SOSTEGNO DEGLI RLS
Come abbiamo gia' detto in molte delle nostre realta' gli Rls sono giunti al secondo mandato. Il bilancio dei primi 4 anni di esperienza e' molto differenziato da situazione a situazione. Tuttavia sia dalle realta' forti che da quelle in ci sono state difficolta', e' giunta forte la richiesta di un maggior intervento del sindacato per consolidare il ruolo di queste figure, valorizzarne le prerogative, integrare maggiormente l'azione generale del sindacato con la specificita' delle tematiche legate alla sicurezza, ambiente e qualita'. E' una sfida di cui va colta tutta l'importanza, che va al di la' del conseguimento di obiettivi normativi. Oggi e' piu' importante riuscire a fornire ai delegati degli strumenti per facilitare la messa in rete delle conoscenze disperse, recuperare i saperi dei lavoratori, costruire un clima di credibilta' nell'azione sindacale per affrontare con maggior comprensione e possibilita' di intervento i processi di trasformazione che le aziende stanno affrontando: dentro questi processi organizzativi la tematica delle condizioni e della qualita' del lavoro non e' certamente disgiunta dai ragionamenti sui massimi sistemi; privatizzazioni, societarizzazioni, decentramento, lavori atipici, precarizzazione dei rapporti di lavoro, ecc.
L'esperienza di questi primi 4 anni di attivita' sul campo, in regime di 626, ha insegnato che tutta la materia merita di essere inserita in un programma di lavoro, per divenire nella pratica oggetto di contrattazione.

COSA CHIEDERE ALLE AZIENDE

Monte Ore

Bisogna estendere le occasioni di formazione e di agibilita' degli Rls, acquisendo un monte ore annuo per la formazione continua e uno per effettuare assemblee e riunioni con i lavoratori. Le occasioni previste dalle legge in cui la parola degli Rls deve trovare riscontro sono molteplici. Andrebbero formalizzate prassi di consultazione e partecipazione al percorso di Valutazione dei rischi, prassi di accesso ai luoghi di lavoro assieme alle altre figure aziendali, prassi di consultazione in ordine a tematiche specifiche da affrontare in eventuali gruppi di lavoro, o in occasione di attivita' di programmazione interna (come le ristrutturazioni), prassi di partecipazione agli interventi del medico competente e degli organismi esterni, Asl, Vf, ispettori del lavoro, ecc., escludendo esplicitamente il computo di queste attivita' dal monte ore previsto dagli attuali accordi.

Un regolamento agile
Occorre inserire tra i punti della piattaforma un regolamento condiviso che favorisca le prerogative degli Rls, che tuteli le posizioni e le realta' piu' deboli, ma che nel contempo non sia troppo rigido per evitare di bloccare il meccanismo che si vuole regolare. Gli elementi che vanno garantiti sono: la tempestivita' delle comunicazioni, la completezza delle informazioni; una disciplina delle convocazioni, siano esse formalizzate dalla legge (riunioni periodiche, consultazioni) o consuetudini aziendali (gruppi di lavoro, incontri di sicurezza per gruppi omogenei, commissioni tecniche). Infine va prevista una regolamentazione dei sopralluoghi nonche' delle modalita' di ricevimento di documenti e di consultazione di registri, con la sola restrizione prevista dalla legge sulla privacy.

Strumenti

Va garantita la disponibilita' di ben individuati mezzi a disposizione dell'Rls: bacheche, sale riunioni, telefono, fax, computer, accesso a internet, banche dati, aggiornamenti legislativi, giuridici e tecnici

La Formazione
Sul tema della formazione va ribadito che un impegno su questo fronte costituisce un investimento per il futuro. La valorizzazione delle qualita' professionali delle persone coinvolte non puo' avvenire una tantum, ma deve tradursi in una formazione permanente, promossa dagli organismi paritetici. Questa deve servire sia ad aggiornare le conoscenze sulle nuove normative, che ad incrementarle specificatamente sui diversi rischi lavorativi e sulle soluzioni da adottare.
Le richieste riguardano quindi la definizione di un monte ore minimo annuo di formazione per tutti i lavoratori, come garanzia dell'impegno permanente delle aziende sulla sicurezza.

L'informazione
L'informazione sulla tutela della salute all'interno dei luoghi di lavoro non e' mai abbastanza. Questo e' quello che deve aver pensato il legislatore europeo quando ha redatto la direttiva quadro in materia di sicurezza. L'obbligo di informazione, assieme a quello della formazione e' uno dei piu' ricorrenti, al punto che il legislatore ha pensato di sanzionare il datore di lavoro anche solo per il mancato rispetto di questo precetto. In sostanza il legislatore li considera fattori decisivi per la prevenzione. Un vero e proprio percorso che dovrebbe accompagnare i lavoratori in tutte le fasi dell'attivita' lavorativa (all'atto dell'assunzione, nei cambiamenti organizzativi, di sostegno in tutti i processi di innovazione e ristrutturazione tecnologica, nei cambi di attivita' e/o mansione). Il condizionale e' necessario visto che tra tutti gli obblighi a carico dei datori di lavoro, quello dell'informazione e della formazione per i lavoratori e' stato forse il piu' disatteso. Occorre sapere pero', che l'impegno per garantire un livello adeguato e diffuso del bene informazione rientra anche tra le attivita'/competenze degli Rls. Cio' significa garantire loro le condizioni per esercitare il diritto di accesso alle fonti di informazione nonche' i mezzi e gli strumenti che facilitino la comunicazione verso i lavoratori. Nelle situazioni dove questo e' gia' possibile bisogna dare agli Rls la possibilita' di utilizzare i supporti informatici a disposizione.

Valutazione dei rischi
Il processo di valutazione dei rischi richiede aggiornamenti continui e l'Rls deve parteciparvi in tutte le fasi, i lavoratori devono concorrervi sulla base delle loro conoscenze e i loro bisogni. La contrattazione dovra' precisare che occorre valutare anche quei rischi che possono derivare da relazioni sociali (cosi' come prevede la direttiva europea 89/391 art. 6 c.2 lett. g), definendo anche una clausola contrattuale specifica contro il mobbing e altre clausole contrattuali concernenti diverse forme di discriminazione (sessuali, di razza) Tra i rischi che comportano disturbi muscolo scheletrici sono da valutarsi anche quelli derivanti da movimenti ripetitivi degli arti superiori rispetto ai quali vanno poi individuate tutte le soluzioni ergonomiche e organizzative atte a eliminarli o ridurli il piu' possibile alla fonte.

Premi Inail
Questo e' un argomento sul quale le aziende sono molto sensibili. E' infatti noto che l'ammontare del premio e' proporzionale all'andamento degli indici infortunistici. Da piu' parti si propone di introdurre un regime incentivante per le imprese piu' attente alla sicurezza. Questa e' un opportunita' che merita, pur con la dovuta prudenza, la massima attenzione da parte sindacale. Si puo' proporre che i soldi risparmiati dalle imprese con la riduzione dei premi assicurativi vengano reinvestiti in formazione, in innovazione tecnica e via dicendo. A questo proposito e' anche necessario aprire un tavolo negoziale con le aziende che beneficeranno dei finanziamenti stanziati dal governo (complessivamente 600 miliardi) per individuare tempi, priorita', risorse e ricadute occupazionali nei programmi di adeguamento alle norme e di miglioramento delle condizioni di lavoro

Lavoratori atipici
Il sindacato deve poter rappresentare anche queste figure di lavoratori, contrattando in particolare due questioni: la formazione in materia di sicurezza e la tutela in materia di sorveglianza sanitaria.

Appalti e compresenza di piu' imprese
Occorre far riconoscere il coordinamento degli Rls/Rlst presenti nella stessa realta' operativa (poli industriali, aeroporti, cantieri) come interlocutore di tutti i datori di lavoro e a tutti gli effetti. In ogni caso occorre assicurare tutela effettiva a tutti coloro che, a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro, si trovino a operare in una stessa realta' produttiva, stabilendo che in carenza di rappresentanza essa venga esercitata dalla o dalle rappresentanze esistenti.

La sorveglianza sanitaria
E' l'ultimo capitolo della piattaforma ma, rappresenta uno strumento importante per fare concretamente prevenzione.
Si tratta infatti di contrattare un programma che ponga l'accento su una strategia che privilegi la promozione della salute e non solo l'azione di controllo a posteriori.
Naturalmente questo programma sanitario deve riguardare con analoga attenzione sia le tradizionali forme di rischio, che le patologie meno indagate: stress, disturbi muscolo scheletrici, forme di depressione e fenomeni patologici quali il mobbing, la sindrome da edificio malato, i campi elettromagnetici.
Infine, all'interno di questo capitolo rientra tutta la tematica sulla soggettivita' delle lavoratrici e dei lavoratori, che ha trovato un rilievo normativo nelle ultime direttive europee dedicate alla tutela della maternita', al lavoro notturno, dei minori e dei lavoratori atipici.

CGIL CISL UIL Milano

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